Apertura sale espositive:

LUCI DELLA CITTà – le opere di Sibilla Stefani in mostra al Palazzo della FBML

[:it]sibilla_locandinaINAUGURA SABATO 3 SETTEMBRE 2016 ALLE ORE 18.00 LA MOSTRA DI SIBILLA STEFANI “LUCI DELLA CITTà”

Fino al 25 settembre, dal lunedì al venerdì in orario 15.00 – 19.00, sabato e domenica 10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00.

Sibilla Stefani è nata a Lucca nel 1967.
Diplomata nel1986 allʼIstituto dʼArte Passaglia di Lucca prosegue gli studi a Firenze, dove nel 1990, all“Università internazionale dellʼArte”, conseguirà la specializzazione in “restauro
tele tavole ed affreschi”.
Già durante i corsi inizierà il lavoro di restauro dipinti, con esperienze principalmente importanti nel settore restauro affreschi, come la partecipazione al cantiere
della Cupola del Brunelleschi o dei dipinti pompeiani della “Casa del Bracciale dʼOro”.
Dopo la commissione dellʼesecuzione di unʼaffresco di dodici mq., in una abitazione privata
del centro storico di Lucca, inizierà lo studio di pannelli dipinti, lavorando con tecniche e
materiali usati anticamente rivisti in maniera personale.
Da vari anni il suo studio è rivolto alla rappresentazione della luce.

Esposizioni:
2000 “Ibiscus”, Associazione Servizi Insieme, Lucca – personale
2003/08 collabora con la galleria Schiaccheart – Riomaggiore.
2003/06 collabora con la galleria Barbara Paci – Pietrasanta.
2005 art(verona 05 (galleria Barbara Paci)
2005 “reading in musica di Maria Laura Baccarini”, S.Pietro a Grado, Pisa.
– (galleria Barbara Paci) – personale
2006 “Versilia ieri ed oggi”, Principe di Piemonte.
– (galleria Barbara Paci) – collettiva
2007 premiata alla XXV edizione del “Premio Firenze” – Palazzo Vecchio – Firenze.
2008 Chiesa di S.Giulia, Lucca. – personale
2010 Associazione Amici di Populonia, Populonia, Piombino – personale
2010 Entra a far parte della Collezione Carlo Pepi, Casa Museo Modigliani Pepi
– Crespina – Pisa.
2010 “Caseminime”, Studioquattordici – Lucca (collettiva)
2013 “Ruote d’artista” Palazzo Ducale – Lucca (collettiva)
Le sue opere oltre all’Italia sono presenti in collezioni private in:
Giappone, Inghilterra, Belgio, America e Canada.

 

Dipingere non è solo porre in una determinata maniera i colori per creare suggestioni. E’ pure quello, ma chi dipinge ha anche in mente, e non solo nel pensiero, di rispondere a un impulso
inconscio che lo spinge a esternare i suoi sentimenti che sono chiusi in un ampolla desiderosi di
poter infrangere il vetro per mostrare di cosa sono composti. Questo è un fatto inconfutabile, ma
tutto il lavoro conscio e inconscio rischia di annullarsi nei fatti se non c’è la struttura che lo regge.
Questa struttura è per un pittore, la cosiddetta tecnica. Cioè la capacità di creare i colori che
l’impulso interiore desidera rivelare seguendo i dettami della creatività. La tecnica è fondamentale
per un pittore che, nell’applicare i colori di varia origine sul supporto che può essere carta, tela,
legno eccetera, segue quanto le sue capacità acquisite con lo studio e con la pratica, gli dettano.
E’ovvio che chi ha esperienza di restauro ha con sé un bagaglio di nozioni che automaticamente,
quando si dedica alla pittura, sfoceranno nella percezione del mondo o nella libera associazione di
forme o in un qualsiasi altro significato a seconda della sua creatività, del suo gusto estetico, della
pressione delle sue emozioni. E’ il caso di Sibilla Stefani, raffinata restauratrice di antichi quadri di
grande valore, di cui ci piace nominare fra gli altri gli Affreschi Pompeiani della Domus del
Bracciale d’Oro, presentati a New York, oltre ai lavori dei laboratori di restauro di Villa Guinigi, gli
affreschi della Cupola raffiguranti il Giudizio Universale di Giorgio Vasari nella Cattedrale di
Firenze, affreschi nella Basilica di S.Frediano di Lucca e, non potendoli nominare tutti, altri
numerosi interventi per non contare di quelli eseguiti per privati. E’ ovvio che l’esperienza acquisita
nel suo lavoro, messa in pratica nella pittura, costituisce un supporto notevole per la sua creatività.
Perché Sibilla da quindici anni dipinge con l’attivo numerose mostre collettive e personali. Ma chi
si aspettasse che la pittrice ricalchi lo stile dei classici antichi che ha giornalmente tra le mani, si
sbaglia assolutamente. I quadri di Sibilla, pur giocando con la tecnica che l’artista ha acquisito in
lunghi anni di pratica e studio, hanno la fantasia di una pittrice a cui i colori non pesano ma semmai sembrano staccarsi dal supporto stesso per andare incontro a chi li guarda. Oltre alle creazioni che mirano alla costruzione astratta, anche cromatica, mi piace soffermarmi su quelle che possiamo considerare vedute, in particolare di Lucca, anche se non sono propriamente immagini illustrative, ciò che la stessa parola “veduta” vorrebbe indicare. Perché lo scopo della Stefani non è riprodurre dal vero, sia pure con intromissioni personali, i vari angoli della sua città, ma cogliere un’atmosfera particolare, più fantastica che vera, capace di suggestionare chi guarda facendolo voleggiare fra una nuvola e l’altra della sua fantasia. Perché le rappresentazioni cromatiche, mi piace chiamarle così, portano in sé qualcosa di fiabesco, di onirico, di fantasioso che si rapportano a Lucca sembrano recuperare nel passato della città le storie mitiche che, partendo dalle leggende religiose arrivano alla dannazione di Lucida Mansi. Nei colori soffusi di Sibilla, nel fondersi di cromatismi non istintivi ma, si potrebbe dire, studiati, prendono corpo atmosfere da sogno che pongono il visitatore a chiedersi sulla “reale” realtà di certi luoghi e di certe opere d’arte che noi lucchesi siamo abituati a vedere soprapensiero e che la Stefani, con la sua meticolosa e struggente pittura, ci fa scorgere nella loro reale sostanza. Il tentativo è quello di catturare l’atmosfera emotiva e la tensione dell’ambiente dove predomina il silenzio e la quiete, pace e serenità, tutto descritto da una narrazione genuina su immagini senza tempo scattate dall’occhio dell’anima che potrebbero significare luoghi sospesi in dolci ricordi in una interessante elaborazione stilistica ricercata. Tutto anima composizioni equilibrate dove un sottile fascino astratto serpeggia nella figurazione visiva e si impone con grazia guidando l’occhio alla scoperta di una vocazione all’immagine che trascende la forma per sublimarla e ricondurla alla sua essenza primaria. Sibilla si può definire una pittrice (e una donna) eterea e sognante sospesa fra richiami fantasiosi e suggestioni femminili. La sua pittura che abbiamo occasione di ammirare in questa mostra della Fondazione Banca del Monte, è intrisa di poesia e di questa fa godere il visitatore che scorge nelle opere della Stefani un aspetto della sua Lucca che non aveva mai notato.”

Mario Rocchi
Lucca giugno 2016[:]